Persino leggendo un bellissimo libro di Luciano Canfora ci si può imbattere nel tema delle trascrizioni delle intercettazioni e dei mutamenti tra il detto e lo scritto.
È il tema della garanzia della Parola nel processo penale, spesso abbattuta al suolo di carta.
Quali garanzie sono previste nel passaggio tra la parola intercettata e poi trascritta?
Ogni mutamento di stato della parola, come nella chimica dei corpi, è mutamento di essenza e, dunque, di valore probatorio.
Sono avvocato penalista del Foro di Roma.
Ritengo che il Tribunale costituisca una vera struttura sociale complessa.
Studio da ormai dieci anni l’uso della lingua nel processo penale.
Quella parlata e quella scritta, quella captata e quella ascoltata, quella verbalizzata, quella omessa, manipolata e incompresa.
La lingua dell’udienza, quella degli interrogatori, quella pronunciata in aula.
Molte sono le tipologie d’italiano che entrano nel processo: il linguaggio tecnico, quello gergale, quello popolare, quello ricercato e quello burocratico.
Il processo è fatto di parole.
Ecco perché è necessario occuparsi di linguistica giudiziaria.
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