Pubblicato da Iacopo Benevieri
Sono avvocato penalista del Foro di Roma.
Ritengo che il Tribunale costituisca una vera struttura sociale complessa.
Studio da ormai dieci anni l’uso della lingua nel processo penale.
Quella parlata e quella scritta, quella captata e quella ascoltata, quella verbalizzata, quella omessa, manipolata e incompresa.
La lingua dell’udienza, quella degli interrogatori, quella pronunciata in aula.
Molte sono le tipologie d’italiano che entrano nel processo: il linguaggio tecnico, quello gergale, quello popolare, quello ricercato e quello burocratico.
Il processo è fatto di parole.
Ecco perché è necessario occuparsi di linguistica giudiziaria.
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